Stella di Campalto

La Tenuta, una vecchia mezzadria abbandonata e, solo dopo molti anni, riportata agli antichi splendori, conta 15 ettari di proprietà, divisi tra bosco e ulivi centenari, cui si aggiungono 6 ettari vitati. Posta a sud di Montalcino, poco lontana dalla splendida Abbazia di Sant’Antimo, la Tenuta è protetta, dai venti, dal monte Amiata e, dopo esser stata certificata biologica nel 1996, applica ormai da tempo le pratiche biodinamiche.
Sita in una zona altamente vocata, in cui si intrecciano altitudini che raggiungono agevolmente i 400 metri sul livello del mare e terreni ricchi di scheletro, con prevalenza di galestro e argilliti nella porzione basale e di argille e conglomerati verso la sommità, la Tenuta è suddivisa in sei distinte zone, da considerarsi veri e propri cru, come Vigna al Leccio, Vigna Curva, Vigna al Sasso, Vigna Bassa, Vigna all’Ulivo e Vigna al Bosco; queste vengono vendemmiate e vinificate singolarmente, così da far emergere le peculiarità di ogni appezzamento, preservando anche l’ecosistema di ogni area.
L’azienda - battezzata Stella di Campalto - prende il nome dalla sua proprietaria, riserva ben cinque vigne al Brunello e svolge la vinificazione in una cantina strutturata su tre livelli; in particolare, la zona di invecchiamento e affinamento si trova a quasi 15 metri di profondità, per poter godere di una temperatura costante e di una naturale umidità. Il primo vino della Tenuta, un Rosso di Montalcino, risale al 2001, mentre il primo Brunello è del 2004; da allora la produzione si è andata sempre più focalizzando su una lettura personale e particolarmente accurata dello splendido territorio che ospita la Tenuta.
Il Brunello di Montalcino di Stella di Campalto è magnetico e seducente; vi si ritrova tutta la peculiare sensibilità della sua produttrice, così come un approccio che è sempre spontaneo e vitale; fin dal primo assaggio non cessa, neanche per un solo momento, di stupire e coinvolgere